Checkmate - Prologo
Mar. 3rd, 2020 11:39 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)

Luogo: Caffetteria "Garden Terrace"
Eichi: Scacco matto.
Izumi: Hah? Che scherzo è questo? Non è divertente. Abbiamo appena iniziato, e tu pensi di aver già vinto? Sei stato tu a proporre di giocare a scacchi perché parlare e basta sarebbe stato noioso. Ora non puoi finire tutto da solo. Che hai intenzione di fare esattamente?
Eichi: Fufu. Se possibile, vorrei non fare nulla. È abbastanza difficile anche solo respirare.
Comunque. Non volevo irritarti, non fraintendere.
Negli scacchi, la maggior parte degli sviluppi sono determinati dalle prime mosse. Mentre muovi i pezzi, il futuro diventa sempre più limitato. È come la matematica. Mentre scrivi numeri e simboli, il significato diventa chiaro.
Il tuo metodo era sbagliato fin dall'inizio. Non avresti mai potuto riprenderti senza un miracolo. La nostra partita è conclusa.
Non sarebbe una seccatura muovere altri pezzi solo per confermarlo? Non voglio sprecare energie, onestamente.
Izumi: Mm… A me non sembra per niente di stare perdendo, però. Non posso accettarlo, perciò lasciami continuare ancora un po'. Ti va bene, vero, Tenshouin?
Eichi: Va bene, non mi dispiace. Anche se penso sia una perdita di tempo, Sena-kun.
Sono bravo a scacchi. Come sai sono stato cagionevole fin da piccolo, perciò non potevo fare altro che giocare ai giochi da tavolo.
Non avevo altro modo di ammazzare il tempo se non immergermi in passatempi introversi…
Per quanto riguarda i giochi da tavolo, ho avuto l'entusiasmo di un principiante.
Ho brutti ricordi associati agli scacchi però, per questo non li ho toccati per un po’.
Scacchi e matematica e musica, e la tua specialità, la danza… Sono quasi tutti un talento.
Non hai altra scelta che giocare al gioco della vita con la mano che Dio ti ha fornito.
Quella non puoi compensarla con lavoro duro e fortuna. E sembra io abbia un certo talento per gli scacchi.
Già prima di compiere dieci anni non perdevo con nessuno, neppure con gli adulti.
Un pareggio… O meglio, una partita senza conclusione contro di me… Solo Tsukinaga-kun è riuscito a ottenere una cosa simile.
Izumi: Se un tipo ordinario come lui è riuscito a pareggiare con te, allora io potrei vincere facilmente. Lui non sa fare molto a parte comporre.
Eichi: Sicuro? Questo non è solo ciò che tu vuoi credere?
Izumi: Hmph… Se hai pareggiato con lui, allora il tuo talento è fasullo.
Non è che tutte le persone con cui hai giocato perdevano di proposito solo perché si battevano col nobile rampollo della famiglia Tenshouin?
Eichi: Ovviamente, potrebbe anche essere così. Il punto è che io sono il tipo di persona che potrebbe anche usare elementi esterni pur di vincere…
Si suppone che quello per gli scacchi sia un talento, ma il motivo per cui posso dirmi imbattuto è per altro. Capisci, Sena-kun?
Tutte le carte devono essere al loro posto. Talento, ambiente, connessioni, informazioni…
Pesando tutti questi fattori, ho confermato la mia vittoria. Per questo ho detto “scacco matto”.
Gli scacchi sono un gioco da gentiluomini. Preferirei evitare di sporcarmi senza eleganza col sangue dei miei nemici, perciò sarebbe meglio che ti arrendessi.
Vorrei che questo scontro finisse con me che ti punto la spada alla gola.
Non vorrei doverti uccidere. Non è elegante, dopotutto. Ma se non lo accetti, non ho altra scelta.
Izumi: …
Eichi: Sena-kun? Almeno rispondimi, o mi sentirò solo… Perché hai l'aria così pensierosa? Cerchi un piano per uscire da questa situazione difficile?
È inutile. Visto che il nostro scopo iniziale era conversare, giocare a scacchi era solo per darci qualcosa da fare con le mani.
Se ti perdi troppo a pensare, non ha più senso.
Izumi: Mm… Davvero non posso accettarlo, non credo di stare perdendo.
Eichi: Sei proprio testardo. Va bene, pensa quanto vuoi…
Se sei tanto impegnato a riflettere sugli scacchi, allora sarà più facile per me negoziare. Rimane comunque un mio vantaggio.
Izumi: Non abbiamo nessun margine per negoziare. Non ho altra scelta che accettare le tue condizioni.
Ma mi dà davvero fastidio, volevo almeno vincere a scacchi e lasciarti qui in lacrime.
Ora muovo il cavallo… Lo puoi uccidere? Proprio come hai fatto tempo fa?
Eichi: Dovresti già sapere che posso uccidere chiunque, se ce n'è bisogno. Se pensi di attutire i miei attacchi cercando di suscitarmi senso di colpa, allora mi dispiace per te.
Io sono l'imperatore. Nel momento in cui mi sono seduto sul trono, ho abbandonato la mia umanità.
Se un regnante prendesse ogni decisione basandosi sui sentimenti, il suo regno non durerebbe.
Izumi: Nonostante il tuo discorso però le tue mani non si sono mosse, no?
Eichi: …Perdonami. Ho solo avuto una fitta di nostalgia. Ho giocato molte volte contro Tsukinaga-kun, e anche lui muoveva sempre in avanti il cavallo con sicurezza.
Izumi: Mi sembra più un mistero che lui sapesse giocare a scacchi. Sapeva davvero tutte le regole?
Lui non si ricorda mai le cose che non gli interessano, sai?
Eichi: In quel senso, è stato difficile anche per me. Continuava a creare regole nuove, per esempio che il cavallo poteva lanciare raggi laser…
Ad essere onesto, non riuscivo a stargli dietro.
E come risultato, non abbiamo mai raggiunto una conclusione. No, non era neanche una vera partita fin dall'inizio.
Anzi, era Tsukinaga-kun a non avere nessuna intenzione di fare una partita.
Ehi, Sena-kun, davvero non capisco. Tutti dicono che sia stata colpa mia, e penso che questa sia solo parte della verità…
Onestamente, non avevo nessuna intenzione di farlo.
Tsukinaga-kun mi piaceva. Era divertente giocare con lui. Ero felice.
Era tutto qui. Ehi, Sena-kun… Perché Tsukinaga-kun si è rotto?
Chi è stato ad uccidere Cock Robin?*
* "Who Killed Cock Robin": una filastrocca inglese.