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Luogo: Corridoio della Reimei
Jun: Quel tipo…
Pensavo che Tojo fosse in qualche modo diverso da tutti quei pezzenti.
Kaname: Quante volte devo dirti di non chiamarmi con quel nome?
Jun: ...Tojo. No, scusa, volevo dire HiMERU.
Non sono ancora abituato ai nomi d’arte, è strano.
Kaname: Non fraintendermi, Sazanami.
Jun: Ah?
Kaname: Semplicemente non voglio che tu ripeta la tua follia. Per favore, non irrompere più nelle aule degli studenti speciali, è fastidioso.
Jun: ...che diavolo vuoi da me.
Kaname: Volevi dirmi qualcosa.
Ti ascolterò. Avanti, dilla.
Jun: Come al solito ti dai delle arie.
Kaname: Ti sei preso cura di me e mi hai anche portato alle catacombe.
Ricambierò il favore. Non voglio essere un ingrato.
Jun: Capisco… ahah, alla fine non riesco proprio a disprezzarti.
Kaname: Non mi interessa se ti piaccio o no.
Jun: ...cosa ti ha fatto decidere improvvisamente di ascoltarmi?
Kaname: Ti avrei ascoltato prima se non ci fossero state altre persone in giro.
Ma quella era la classe degli studenti speciali e tutti loro odiano gli studenti non speciali come te.
Prima li guardavo solo dall'alto in basso.
Ma le azioni di Tatsumi-senpai hanno trasformato quel senso di discriminazione in odio.
Jun: Anche tu stai incolpando Kazehaya-senpai?
Kaname: Perché in effetti ha senso farlo. Tatsumi-senpai aveva quasi il monopolio del lavoro con il gruppo che guidava.
L'industria degli idol è in recessione, quindi tutti pensano a dare lavoro a chi può farlo.
Tuttavia, più lavoro svolge il gruppo "Tatsumi Kazehaya", meno lavoro c'è per gli "altri".
In origine, alla Reimei, solo gli studenti speciali erano autorizzati a lavorare come idol. Questo perché solo loro avevano debuttato e avevano diritto a lavorare.
Ma Tatsumi-senpai ignorava questa premessa e monopolizzava il lavoro nella sua "azienda", che era composta perlopiù da studenti non speciali.
Gli studenti speciali si sono sentiti come se avessero perso il loro lavoro a favore degli studenti non speciali, che di solito guardavano dall'alto in basso. Quella frustrazione e rabbia hanno portato all'odio.
Gli esseri umani percepiscono come nemici e odiano coloro che tolgono loro benefici.
Jun: È risentimento ingiustificato. Sono semplicemente stati puniti per il modo in cui hanno mancato di rispetto e maltrattato gli studenti non speciali.
Kaname: Nessuno la pensa così. Gli studenti speciali, sai, sono convinti di vivere una vita corretta e onesta.
Hanno fatto la bella vita calpestando gli studenti non speciali.
Perché sono migliori di loro. Perché sono stati giudicati sulla base dei loro risultati al momento dell'iscrizione.
Cosa c'è di male se quelli che stanno in cima calpestano quelli che stanno in fondo? Gli studenti speciali la pensano così.
Nessuno si sente in colpa quando mangia carne o si sente dispiaciuto per i maiali e le mucche che sono stati uccisi. Ci possono essere alcune persone che lo fanno, ma sono in minoranza.
Tutti mangiano carne senza pensarci perché hanno pagato il giusto prezzo per farlo.
Perché non è un peccato mangiarla. È un diritto.
Allo stesso modo gli studenti speciali considerano un loro diritto disprezzare e calpestare gli studenti non speciali.
Sfortunatamente non c'è malizia in questo.
Lo percepiscono come qualcosa di naturale, come il respirare.
Se ti venisse ordinato di smettere di respirare proprio adesso, saresti d'accordo? Cosa faresti se qualcuno cercasse di costringerti a farlo?
Ti ribelleresti, giusto?
Ecco come si sentono gli studenti speciali.
Per loro il gruppo di studenti non speciali guidato da Tatsumi-senpai è un odioso nemico esterno che li priva dei loro diritti naturali.
Jun: ...ehi, HiMERU, sbaglio o sei diventato un po’ più intelligente?
Kaname: Cosa vuoi dire? Sono sempre stato intelligente.
...non ne vado fiero, ma queste cose mi sono state dette.
Jun: E chi te le avrebbe dette?
Kaname: Qualcuno che ammiro e che è la mia luce guida nella vita.
Jun: Quindi… intendi Kazehaya-senpai?
Hai iniziato a bazzicare continuamente le catacombe da quando ti ci ho portato la prima volta.
Si dice che tu lo ascoltassi più intensamente di chiunque altro. Sei sempre stato uno studente speciale, tranne che per quel periodo di tempo.
Eri molto più entusiasta degli studenti non speciali, a livello quasi del fanatismo.
Kaname: Non lo nego.
Ma per favore, non mi accomunare al resto degli altri seguaci.
La ragione per cui frequentavo Tatsumi-senpai non era perché ero uno di loro.
Stavo solo seguendo le sue istruzioni e facendo ciò che era meglio per i miei scopi.
Jun: Allora chi è che ti dice cosa fare…?
Kaname: Non posso dirlo. Questo è l'accordo.
Non ho altra scelta che fare quello che lui mi dice di fare, per non fallire di nuovo e cadere in una spirale negativa.
Infatti è stato grazie a lui che ho potuto risalire dal fondo del baratro. Gli sono profondamente grato.
Jun: Chi diavolo è questo tizio…?
Kaname: Fufu. Per me, beh... è come un Dio.